I SOGNI DEL CASSETTO
Il lavoro imparato da bambina
era davvero duro e faticoso
dato che sono nata contadina
non concedeva poi tanto riposo.
Poi la scuola mi aprì nuovo orizzonti
di tutto ero curiosa e interessata
che meraviglia, con tanti insegnamenti
spesso sognavo, la vita mia cambiata.
Invece fui costretta a rinunciare
a quella scuola a tutti i sogni miei
dovevo andar nei campi a lavorare
e i giorni di lavoro erano più di sei.
Piano piano mi arresi a quella vita
amavo quella terra e i suoi raccolti
però restava in me la meta ambita
di riavere in pò dei sogni tolti.
I libri che leggevo di nascosto
li chiedevo a un’amica fortunata
per quelli nel mio cuore c’era posto
ma in casa mi chiamavano "fissata".
Per me invece si apriva una finestra
scoprivo il mondo in ogni libro letto
la fantasia tenevo sempre desta
e i sogni, li chiudevo nel cassetto.
Ma poi la guerra cancellò ogni cosa
e ne vedemmo troppe cose brutte
costretti a lavorare senza posa
patir la fame, e tasche sempre asciutte.
Quante speranze poi nel dopo guerra
e quante lotte, sperando di cambiare
poi come tanti abbandonai la terra
e e feci l’operaia, per campare.
Spesso mi chiedo, e i sogni del cassetto ?
e questo che per me è davvero grave
son certa che a nessuno l’ho mai detto
da molto tempo ho perso anche la chiave.
Dessin d’Irna DUBREUIL